La creazione del modello di business del coaching nell’era digitale

17/12/2020 • Articoli


È importante anche per il coach professionista, sviluppare la propria capacità imprenditoriale necessaria oggi più che mai per navigare mercati sempre più complessi ed in continuo cambiamento per le grandi trasformazioni tecnologiche e digitali dell’era 4.0 che investono sia le persone nella vita privata e professionale che le organizzazioni.

La pandemia Covid ha dato un’accelerata alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie e del digitale diventate oggi pervasive ed indispensabili nelle nostre vite personali e lavorative. Le aziende, di ogni dimensione, sono oggi alle prese con i profondi mutamenti dovuti alle trasformazioni tecnologiche che la pandemia, per motivi di sicurezza sanitaria ha imposto, producendo cambiamenti nelle organizzazioni e nelle modalità lavorative (pensiamo al lavoro da remoto).

In questa epoca di grande complessità e velocità il coaching ha un ruolo importante nel supportare la gestione del cambiamento con un obiettivo chiaro: sviluppare il “growth mindset” delle persone e delle organizzazioni per favorire l’adattabilità ai nuovi scenari, la flessibilità, l’emersione di abilità utili per superare barriere e diffidenze nei confronti del digitale e delle tecnologie per favorire processi creativi e di innovazione per il futuro.

Il coaching guarda oltre il presente, per sviluppare i talenti individuali e dei team e fornire gli strumenti per continuare a coltivarli nel futuro. Per questo i coach professionisti devono essere capaci di intercettare i nuovi bisogni all’interno delle trasformazioni in atto ed evolvere i propri modelli di business.

Diventa quindi prioritario dotarsi di una nuova visione e di un piano strategico di sviluppo per mettere su basi solide la propria attività: per crescere; per creare valore, per essere orientati ai segmenti di clienti a cui ci vogliamo rivolgere, per creare partnership utili al nostro business, per vendere ed ottenere ricavi e contenere i costi, per individuare le risorse necessarie e gli investimenti per lo sviluppo del nostro business.

Per fare questo il coach deve mirare a sviluppare consapevolezza, mentalità, abilità e comportamenti orientati all’imprenditorialità per lo sviluppo di progetti di innovazione. Molti degli strumenti necessari per l’implementazione di queste caratteristiche sono mutuabili dalle competenze del Coach, quali le domande-stimolo, il problem solving, etc.

  • È necessario avere chiarezza per quale motivo voglio entrare nel mercato. Qual è il mio sogno e quale la visione che nasce dal sogno? In che modo perseguo quello che offro, ovvero qual è la mia missione?
  • È necessario saper rischiare – quando si sente la paura di sbagliare, è importante tollerarla e combattere la sensazione di mollare tutto o di lasciare tutto com’è, ma fare una scelta ed andare avanti. Sembra poco importante, ma su di una scelta, anche sbagliata, ci si può lavorare, si ha del materiale. Lasciando tutto com’è per non sbagliare non si ha materiale su cui fare riflessioni che fanno progredire.
  • Essere pronti al cambiamento, alla flessibilità: essere aperti a nuove soluzioni a modi diversi di portare avanti i compiti – perché suggeriti o ispirati da modelli di successo. Anche qui, bisogna saper rischiare.
  • Affrontare i problemi scomponendoli nelle loro parti e cercando l’alternativa che fa andare avanti, non rimanendo ad analizzare il problema in maniera sterile (e vittimistica).

 

Ci sono poi degli atteggiamenti automatici che ci possono limitare. Se conosciamo le loro dinamiche, riusciamo a riconoscerli e ad agire in modo diverso.

Ad esempio l’autosabotaggio con comportamenti che non sono completamente consapevoli ma che hanno la specifica funzione di proteggerci dai fallimenti. Ad esempio, preparandosi male ad una presentazione di lavoro, con lo scopo (anche non consapevole) di avere la scusa di non esserci riusciti perché non ci si è preparati a sufficienza. Ma se ci fossimo preparati, avremmo avuto sicuramente successo!

Oppure avere un atteggiamento irrealisticamente ottimista: conosco quella persona che lavora nell’ufficio X, quindi io, chiedendole di presentarmi, lavorerò per l’ufficio X.

In realtà l’ottimismo illusorio aumenta la nostra vulnerabilità, perché prendiamo meno precauzioni verso gli eventi avversi (ad esempio, cerchiamo meno opportunità di lavoro).

Per riuscire ad avere il cambiamento di approccio è necessario quindi sviluppare una mentalità orientata al business.

Una strategia aziendale si riferisce alle azioni e alle decisioni che un'azienda prende per raggiungere i propri obiettivi di business ed essere competitiva nel proprio settore. Definisce ciò che l'azienda deve fare per raggiungere i suoi obiettivi, il che può aiutare a guidare il processo decisionale per l'assunzione e l'allocazione delle risorse.

 

Allo stesso modo è opportuno che il Coach disegni la propria strategia aziendale per far crescere la propria attività in modo strategico, ovvero abbia un insieme chiaro di obiettivi, piani e azioni che delineino come muoversi nel mercato di riferimento.

 

Autori: Gabriella Campanile, ACC e Barbara Fossi, PCC

Relatori al webinar “Coaching Model Canvas: come creare un modello di business nel coaching” - 26/11/2020

La creazione del modello di business del coaching nell’era digitale