Spesso ci sentiamo tirati in direzioni diverse. Queste situazioni possono essere definite "paradossali" se le osserviamo con una visione in bianco e nero, ma noi siamo in technicolor e nessuno vede esattamente le stesse tonalità.
Contraddizioni e paradossi contengono una mutua esclusione. Se è presente un tratto, si presuppone che l'altro manchi... ma è proprio vero?
Un esempio:
Anne è una dirigente di successo parigina della filiale di New York. Le direttive provenienti dalla casa madre mal si applicano alle dinamiche culturali della sua filiale.
C’è tanto stress, soprattutto perché va risolto in tempi brevi e con budget molto limitati, a fronte di un carico di lavoro già pesante.
E così Anna entra in una modalità on-off, considerando solo soluzioni reciprocamente esclusive e adottando un approccio di "problem solving" che funziona così:
Concentrandosi sulla gestione del paradosso, Anne troverebbe una soluzione.
Espandere gli orizzonti:
In questa immagine dire che "è un calice” è esatto ma incompleto, così come dire "sono due volti". L'incompletezza, unita alla convinzione della correttezza della nostra percezione, genera problemi. Ogni punto di vista possiede tasselli del puzzle e la contraddizione è una risorsa.
Gestire il paradosso ci aiuta a risolvere questi ostacoli se iniziamo a:
Autore: Anna Gallotti, MCC
Relatrice alla Masterclass “Vedere l’opportunità nel paradosso” - 25/05/2021