I 10 motivi per cui tu (e la tua organizzazione) avete ora più che mai bisogno del Coaching

Tradotto da Top Ten reasons you need coaching right now di Ann Betz e William Arruda

 

  1. Molti strumenti e tecniche del coaching professionale riducono lo stress; è scientificamente dimostrato. Quando siamo stressati, è molto più difficile essere empatici, pensare in modo creativo, controllare gli impulsi e fare piani efficaci. Quando lo stress è ridotto attraverso il coaching, le persone hanno più accesso alla propria creatività, empatia, e resilienza; tutti elementi critici in questo momento.

     

  2. Il Coaching aiuta le persone a elaborare ciò che sta succedendo. Quello che stiamo vivendo non ha precedenti e questo rende difficile trovare un senso. Senza la capacità di processare quello che ci accade, corriamo il rischio di schiantarci una volta usciti oppure di sublimare preoccupazioni, paura e stress in problemi di salute o altre forme problematiche. Quando, invece, siamo consapevoli delle nostre emozioni possiamo muovere l’energia, essere più stabili e far fronte alla situazione nel durante e anche dopo. Molti hanno bisogno del supporto del coaching in questo processo.

     

  3. Il Coaching aiuta le persone ad attingere alla propria resilienza anche quando non è possibile cambiare le condizioni esterne. Qualsiasi coach degno di questo nome sa che deve concentrarsi sul cliente non sul problema. Quando le persone “tornano a sé stesse” attraverso il coaching, sono in grado di vedere molte più possibilità e applicare la propria resilienza interna. Questo processo ristabilisce un buon livello nel senso di controllo (anche in questo mondo incontrollabile).

     

  4. Il piccolo investimento nel coaching durante una crisi si ripagherà ampiamente. Le aziende e gli individui che supereranno questo momento sono quelli che sapranno mantenere la calma, limitare l’impatto tossico dello stress, essere agili e pensare veramente “outside the box”. L’impatto della situazione che stiamo vivendo difficilmente potrà essere assorbito senza un supporto quale quello, ad esempio, del coaching.

     

  5. Grazie al coaching, manager e leader possono generare un effetto a catena, come onde concentriche. Moltissime ricerche hanno dimostrato l’impatto dei leader sul clima delle loro organizzazioni. Quando sono calmi, emotivamente controllati, premurosi e pazienti, quelli attorno a loro sono in grado di rispondere più positivamente alle pressioni. Lo stesso è vero per i genitori e i figli.

     

  6. Quasi certamente i cambiamenti saranno permanenti, per gli individui e per le organizzazioni. Sappiamo bene che il coaching è uno dei metodi più efficaci per supportare il cambiamento. Non tornerà tutto come prima. Il coaching ci aiuta ad entrare in contatto con le nostre esigenze, i desideri e i limiti in modo da poter essere “co-creatori” attivi della nostra vita.

     

  7. É più importante che mai sviluppare e trattenere i talenti. Abbiamo bisogno di straordinarie capacità progettuali e operative per attraversare questa situazione; nel business, a scuola, in famiglia. Pur nella diversità dei business, tutte le imprese avranno bisogno di livelli multipli di leadership. E il coaching si è dimostrato efficace nello sviluppo della leadership e della fiducia, oltre a costituire una valida strategia di retention.

     

  8. I coach possono aiutare le persone a sbloccarsi e uscire da un mindset statico.  Per sopravvivere e crescere serve ora una mentalità adattiva in grado di rispondere con flessibilità e creatività rimanendo lucidi. Il coaching aiuta a individuare le proprie convinzioni limitanti applicando un mindset aperto, reattivo.

     

  9. In questo momento di crisi profonda, le persone si stanno interrogando sugli scopi, le motivazioni. Senza supporto, le domande sul significato della vita, i valori e le motivazioni rischiano di andare perdute una volta usciti dalla crisi. Il coaching ci può aiutare a riflettere efficacemente su quello che abbiamo imparato di noi stessi.

     

  10. Molte persone useranno questa opportunità per apportare dei cambiamenti importanti nella propria vita lavorativa e anche in quella personale. E l’aiuto di un coach è prezioso per attraversare questo cambiamento.  Le vecchie abitudini sono ben radicate nelle nostre menti. Un vero cambiamento comporta una rivoluzione per il sistema; da soli è difficile compierlo. Il coaching entra nel ciclo di apprendimento: “riflessione-azione-riflessione” e il coach ci aiuta a “identificare quello che vogliamo, sperimentare qualche cambiamento, riflettere su quello che abbiamo imparato”. Un ciclo che viene ripetuto e che ci porta a nuove modalità e nuovi risultati.

 

 

 

Ann Betz è una consulente di coaching per l’Education Department di ICF ed ha contribuito alle edizioni 2018 e 2020 di ICF Advance. È l’autrice del libro This Is Your Brain on Coaching, the science of the ICF competencies ed è una coach professionista dal 2001. È la co-founder di BEabove Leadership che offre training sui temi delle neuroscienze. È speaker internazionale sui temi del coaching, neuroscienze, sviluppo personale e lavoro; collabora con molti brand ed organizzazioni di coaching. 

 

William Arruda è un imprenditore, speaker motivazionale e leader nel tema del personal branding. È l’autore del libro Career Distinction and Ditch. Dare. Do! Il suo ultimo lavoro, Digital YOU, aiuta il lettore a spostarsi nel mondo virtuale. William è il CEO (Chief Encouragement Officer) di Reach Personal Branding e il co-founder di CareerBlast.TV – una piattaforma video per il personal e digital branding.

I suoi prodotti sono stati usati da più di un milione di persone in tutto il mondo. William collabora con alcuni dei brand più importanti, incluso il 20% dei Fortune 100. Scrive regolarmente su Forbes e nel 2015 ha ricevuto il premio ICF Chair’s Award per il suo contributo allo sviluppo del coaching.